Foto: Davor Konjikusic
Ivan Lavislav Galeta (Croazia), uno dei più autorevoli registi-artisti della seconda metà del XX secolo. Un artista che ha portato la vita reale nelle paroles della sua opera artistica, promuovendo il lavoro altrui tanto quanto il proprio, alla costante ricerca di nuovi, ammalianti metodi con cui fondere intento sociale e arte. Con un’attività creativa che abbraccia più di quarant’anni e include fotografia, installazioni, sculture e object art, performance, arte digitale, cinema espanso, interventi sonori e televisivi, scritti, i film di Galeta sembrano essere solo una frazione della sua eredità.
23 agosto, h. 21.00, Visionario, Udine
alla presenza delláutore
I. TWO TIMES IN ONE SPACE
Due volte in uno spazio
35 mm, b/w, 12', 1976/1984
Il titolo di “Two Times in One Space “(1976-1984) non lascia spazio per un interrogativo sul tema su cui Galeta pone la sua attenzione, Tempo e lo Spazio. Anche se molti dei suoi film potrebbe apparire come opere found footage, questo è l'unico momento in cui Galeta prende in prestito le immagini e le tratta quasi come un "ready made” di Duchamp-ean. Il suo sfruttare i titoli è di nuovo utilizzato, ma qui solo per per evidenziare il rispetto del materiale originale, un cortometraggio di Nicola Stojanovic. Un semplice effetto ottico e sonoro trasforma questo già avvincente cortometraggio in uno dei film a singolo canale più concettuali di Galeta, un campo di battaglia di spazio e tempo. Cerchi e sfere sono un motivo ricorrente nel lavoro di Galeta.
II. SFAÍRA 1985-1895
35mm, b/w, 10', 1984
Sfaira (1971-1984) dedicato a Pitagora e Platone, è un omaggio a due dei suoi sferoidi preferiti: la Terra e il Sole. Il protagonista, come ci informa il titolo della la sequenza, è una scultura di nome “Earthbound Sun” e la fotografia del film, un meraviglioso esempio di tecnica di stampa ottica, mostra il suo affetto per entrambi. Il soggetto di Sfaira, il sole e il cosmo, appare come un precursore del magnum opus di Galeta Water Pulu1869 1896 (1973-1987). Galeta con questo film offre una Massimalismo pittorico e letterario, in un modo che solo il cinema poteva fare, ma non aveva fatto prima.
III. WATER PULU 1869 1896
35mm, color, 9', 1987/1988
Galeta ha creato un buco nero, un oggetto la cui attrazione gravitazionale all'interno del raggio di cinema è così forte che nessuna moviola può sfuggire. Galeta applica un sistema matematico e geometrico di montaggio in un film che mostra quasi tutte le modifiche Il film è esplicitamente astratto e in un primo momento questa forza visiva permette implicazioni intenzionali della sua natura narrativa di passare inosservato. Dal momento che le sfumature sia sonore che visive continuano e culminano con i titoli di coda, la presenza di un racconto invisibile è stabilito.
IV. WAL(L)ZEN
35mm, color, 6', 1989
WAL (L) ZEN (1977-1989) è stato rielaborato a Béla Balázs Studio in Ungheria e determina, secondo Galeta, il principio di base del movimento. Un pianista è in grado di eseguire un pezzo di Chopin all'indietro e Galeta lo filmerà avanti e indietro creando quattro diverse varianti di un movimento legato al tempo. Il concetto di montaggio ritmico di WAL (L) ZEN è uno degli elementi chiave che fa una prima apparizione nel suo lavoro. Questa geometria musicale di montaggio caratterizzerà tutti i suoi film, anche quelli che non hanno tagli visibili o sono completamente silenziosi. L'uso del titolo e della sequenza di chiusura, per l'aggiunta di connotazioni ben nascoste o più evidenti, è un altro marchio di Galeta.
V. PíRâMídas 1972-1984
35mm, color, 12', 1984
PiRaMidas (1984) che è stata anche prodotta al BBS, inizia con dediche tra gli altri a Hermes, Lao Tse e Einstein. Anche la preoccupazione nel precisare le date di concezione e realizzazione dei suoi film (in PiRaMidas 1972-1984) fa parte di questo processo, che allo stesso modo rivela un'altra ossessione per il tempo. PiRaMidas è un viaggio in treno nel tempo geometrico. Fino ad un certo punto dello spazio e ritorno.
IVAN LADISLAV GALETA vive nel villaggio di Kraj Gornji, vicino a Zagabria. Si è diplomato alla Scuola d’Arti Applicate di Zagabria (1967), fanno seguito una laurea in Belle Arti alla Facoltà di Scienze della Formazione (1969) e in Pedagogia alla Faculty of Humanities and Social Sciences Facoltà di Studi Umanistici e Scienze Sociali di Zagabria (1981). Dal 1977 al 1990 è stato il direttore dello Students Multimedia Centre (MM) di Zagabria, la prima sede sistematica per la proiezione di film e video-art nazionali e internazionali in Croazia. È stato il fondatore e direttore del cinema d’arte Filmoteka16 (1991-1994). Nel 1993 è diventato professore associato di Comunicazione all’Accademia di Belle Arti di Zagabria e dal 2007 è docente di ruolo. Ha dato il via all’introduzione degli studi sulle animazioni (2000) e sui nuovi mezzi di comunicazione (2004) nella stessa Accademia. Ha girato film fin dal 1969 e video dal 1975. A partire dal 1973 ha esposto objects-installations, installazioni fotografiche, presentazioni di cinema espanso, video e lavori televisivi, testi, installazioni sonore, installazioni spaziali, progetti e azioni ambientali. Alla metà degli anni Novanta ha adottato un approccio ambientale nei confronti dell’arte, con riferimenti a Henry David Thoreau, Karel Čapek, Masanobu Fukuoka, Bill Mollison, James Joyce, Bela Hamvas, Claude Monet e altri. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui una medaglia d’onore dal Ministero della Cultura e della Comunicazione della Repubblica Francese nel 1999.